Il 29 Settembre è la Giornata mondiale del Cuore! La prevenzione cardiovascolare è fondamentale per mantenere sano il nostro cuore e il sistema circolatorio e diminuire il rischio di ammalarci di una malattia che colpisca la circolazione arteriosa del cuore o di altri organi. Vediamo perchè e come applicare alcuni consigli può aiutarci molto.
La malattia aterosclerotica cardiovascolare (AtheroSclerotic CardioVascular Disease, ASCVD) provoca danni all’intero sistema circolatorio arterioso, in quasi tutti gli organi e apparati del corpo umano; in particolare la malattia aterosclerotica coronarica ( Coronary Heart Disease, CHD) colpisce le arterie coronarie che nutrono il muscolo cardiaco e può portare all’Infarto del Miocardio e alla Cardiopatia Ischemica Cronica; ricordiamo che la CHD è la principale causa di morte prematura (prima dei 75 anni di età) nel nostro paese e nei paesi Europei e interessa sia uomini che donne, con lieve prevalenza relativa per il sesso femminile in alcune fasce di età; la ASCVD provoca inoltre danni cerebrali (encefalopatia ischemica e ictus), malattie renali e oculari, danni agli arti inferiori e patologie dell ‘arteria principale del nostro corpo, l’Aorta.
Fare prevenzione è fondamentale e determina grandi benefici sia se la si applica quando si è ancora sani (prevenzione primaria) che quando si sia già verificato un evento (come un infarto del miocardio o un ictus) o siano presenti i segni di una malattia cardiovascolare (prevenzione secondaria). Abolire o ridurre i fattori di rischio abbatte di quasi il 50% la mortalità da CHD, mentre l’applicazione rigorosa delle terapie mediche ottimizzate sulle Linee Guida riduce del 40% la stessa mortalità. Prevenire e trattare I fattori di rischio riduce significativamente anche il rischio di danni anche gravi a carico di molti organi e apparati.
La prevenzione dovrebbe essere fatta per tutta la vita, anche da molto giovani; i controlli cardiologici devono servire soprattutto al controllo e alla eventuale cura dei fattori di rischio, oltre che ovviamente alla prevenzione secondaria di chi è già cardiopatico.
Alcuni dei principali fattori di rischio sono modificabili e controllabili con l’aiuto dei consigli medici.
In presenza di più fattori di rischio (fumo, ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, familiarità’ per cardiopatia ischemica precoce), soprattutto se sono presenti sintomi sospetti come dolore toracico o affanno ingiustificato, è opportuno eseguire un controllo cardiologico per la valutazione del rischio cardiovascolare individuale complessivo, ottimizzare una eventuale terapia in corso e per prescrivere o eseguire esami diagnostici del caso.
MISURE E OBIETTIVI PER RIDURRE IL RISCHIO : le linee guida sulla prevenzione cardiovascolare della European Society o f Cardiology (ESC) e le carte del rischio SCORE 2 (Systematic COronary Risk Evaluation 2) e SCORE 2 OP (SCORE 2 Older Persons) ci illustrano come inquadrare il rischio cardiovascolare globale per categorie legate al sesso, età, fumo, ipertensione e livelli di colesterolemia, anche in relazione a diverse regioni europee di appartenenza; il risk calculator è applicabile adeguatamente a chi non ha storia di ASCVD o di diabete mellito; vediamo sommariamente quali sono i punti da tenere bene in mente:
PRESSIONE ARTERIOSA: controllare che i valori pressori siano sempre inferiore a 140/90 mmHg (sistolica/diastolica); in caso di valori superiori anche solo per una delle due componenti è opportuno ripetere la misurazione e consultare il proprio medico di medicina generale o il proprio Cardiologo di fiducia, sia per chi risulti già iperteso e assuma terapia specifica che per chi scopre per la prima volta valori pressori alterati; per i diabetici i valori ottimali di pressione arteriosa ottimali devono essere mantenuti leggermente più bassi. Aggiungiamo come consiglio pratico che la misurazione della pressione arteriosa andrebbe fatta con alcuni accorgimenti indicati dal proprio medico o specialista, per evitare una sovra-sottostima dei valori pressori e fornire la accuratezza migliore possibile rispetto ai reali valori tensivi della persona.
COLESTEROLO: il colesterolo “cattivo” (LDL-C) è la molecola che più contribuisce, depositandosi e strutturandosi all’interno delle pareti delle arterie, a provocare i danni della ASCVD; la sua riduzione è di grande beneficio nella prevenzione primaria e secondaria, una letteratura scientifica ponderosa lo dimostra; in particolare quando la sua concentrazione nel sangue è superiore a 190 mg/dl il rischio di malattia cardiovascolare aumenta drasticamente e sempre in maniera progressiva, come accade nella Ipercolesterolemia ereditaria di grado moderato-severo e nei soggetti con più fattori di rischio; anche in questo caso è opportuno rivolgersi ad uno specialista per una valutazione clinica complessiva e per scegliere le misure opportune. Di seguito riportiamo schematicamente e per utilità puramente illustrativa i valori dei lipidi del sangue sotto i quali bisognerebbe stabilizzarsi, in base alla classe di rischio cardiovascolare a cui appartiene il paziente; il colesterolo NON-HDL (Non HDL-C) è dato dalla misura del colesterolo totale a cui va sottratto il Colesterolo HDL (HDL-C), le APO B sono proteine responsabili del trasporto del colesterolo LDL:
Soggetti con RISCHIO: | Molto alto | Alto | Moderato | Basso |
LDL-C livelli ottimali | <55 | <70 | <100 | <116 mg/dl |
Non-HDL-C livelli ottimali | <85 | <100 | <130 | mg/dl |
Trigliceridi | desiderabili livelli ematici < 150 mg/dl | |||
ApoB livelli ottimali | <0,65 | <0,80 | <1,00 | g/L |
FUMO: Evitare ogni tipo di fumo: anche la pura nicotina, oltre i prodotti di combustione del tabacco, può avere effetti dannosi su cuore e vasi.
DIETA: Limitare i grassi saturi animali e vegetali, consumare frutta e verdure e carni bianche o pesce; limitare comunque l’apporto calorico e ridurre o meglio evitare il consumo di alcool.
ATTIVITA’ FISICA: le line guida della OMS ci consigliano da 3,5 a 7 ore di attività fisica a media intensità ogni settimana oppure 30- 60 minuti al giorno; ogni tipo di attività fisica che impedisca una vita sedentaria è comunque utile.
BMI e GIROVITA: l’ indice di massa corporea (BMI) per entrambi i sessi non deve essere superiore a 25 kg/m2; la circonferenza vita deve risultare inferiore a 94 cm negli uomini e 80 cm nelle donne.
DIABETE: la Società Europea di Cardiologia ha recentemente illustrato alcune novità per la valutazione e gestione del rischio cardiovascolare nel diabetico attraverso la carta del rischio SCORE 2 – Diabetes che integra la classica carta del rischio SCORE 2 con alcuni fattori specifici dei diabetici, come la funzione renale e i valori di emoglobina glicata; tramite questo “risk calculator” abbiamo uno nuovo strumento per inquadrare i pazienti diabetici (di età 40-69 anni) senza malattia cardiovascolare o danno d’organo conclamati e inserirli in differenti fasce di rischio; tale classificazione è utile per stabilire il grado di prevenzione da mettere in campo ma anche per le decisioni terapeutiche da seguire; le raccomandazioni sullo stile di vita sono ovviamente sovrapponibili a quelle per i pazienti non diabetici.
Riflessioni finali. Come si può dedurre gli strumenti per la prevenzione cardiovascolare vanno dalle semplici sane abitudini di vita (che il paziente può tranquillamente gestire autonomamente e consapevolmente) a momenti complessi di diagnostica e terapia specifica (che vanno ovviamente decisi insieme allo Specialista di riferimento); come Cardiologi puntiamo sempre a incoraggiare le persone a seguire le nostre semplici raccomandazioni ma anche a rivolgersi in caso di dubbi al proprio medico o allo specialista, anche e soprattutto prima di avere segni di malattia; può essere opportuno infatti un check-up clinico-strumentale e anche di laboratorio se occorre, in primis quando siano presenti uno o più fattori di rischio cardiovascolari (inclusa una familiarità per malattia coronarica) e ancor più se il paziente riferisce e avverte sintomi di allarme quali dolore toracico, dispnea ingiustificata e palpitazioni ripetute; anche qualora venga diagnosticata una malattia cardiovascolare, è bene ricordare che una diagnosi più completa e precoce possibile e una prevenzione secondaria con le giuste terapie garantiscono una vita più lunga e migliore dal punto di vista qualitativo.
Contributo di approfondimento destinato alla consultazione libera senza scopo accademico o di consulenza medica; scritto personalmente dal Dr. Ranalli e riproducibile in tutto o in parte dietro citazione della fonte.