Lo scompenso cardiaco (SC) è una delle principali cause finali di morte nelle persone adulte e riconosce molte etiologie, cardiache ed extracardiache, a volte concomitanti. E’ caratterizzato dalla incapacità del cuore a svolgere adeguatamente la funzione per cui è stato creato e cioè raccogliere e pompare il sangue da e nel sistema circolatorio.
Clinicamente si può manifestare con quadri acuti caratterizzati da gravi sintomi tali da richiedere un ricovero, ma nelle sue forme lievi e nelle sue forme croniche invece i sintomi possono essere sfumati o addirittura praticamente assenti.
E’ in questi casi che è fondamentale fare una diagnosi precoce, in primis nelle persone che sono a rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco per la presenza di fattori che lo favoriscono, come il diabete, l’ipertensione arteriosa, una patologia respiratoria cronica grave, l’obesità e soprattutto in chi è già affetto da una cardiopatia nota. In tutti questi casi è opportuno fare un semplice controllo cardiologico quando vi sia anche solo il sospetto di una disfunzione iniziale del nostro cuore, anche con sintomi lievi quali un affanno ingiustificato, un gonfiore delle gambe inatteso o anche stanchezza inspiegabile e difficoltà a fare ciò che normalmente abbiamo sempre fatto.
La diagnosi precoce ed una terapia adeguata sono in grado in maniera inequivocabile di cambiare la storia naturale dello scompenso cardiaco e di eliminare a volte le cause che lo provocano e pertanto è consigliabile non rimandare troppo un checkup cardiologico se anche il medico di fiducia lo consiglia.
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